Il suolo pubblico sono le strade, i corsi, le piazze e tutti i beni che appartengono al demanio o al patrimonio indisponibile dei Comuni e quelle aree private sulle quali è stata formalmente costituita una servitù di pubblico passaggio.
L’occupazione avviene quando un soggetto privato occupa una porzione del suolo pubblico o dello spazio ad esso soprastante o sottostante sottraendola all’uso pubblico.
L’occupazione del suolo pubblico è permanente se ha carattere stabile e se la durata non è inferiore a un anno, indipendentemente dall’esistenza di manufatti o impianti. Per le occupazioni di suolo pubblico permanenti è necessario rivolgersi allo Sportello Unico per l'Edilizia (SUE).
L’occupazione del suolo pubblico è temporanea se la durata è inferiore a un anno.
Approfondimenti
L'attività svolta deve avvenire nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di inquinamento acustico quindi può essere necessario chiedere anche l'emissione di un'autorizzazione per attività in deroga alle emissioni sonore.
L’occupazione delle aree stradali e dei marciapiedi deve avvenire nel rispetto delle norme del Decreto legislativo 30/04/1992, n. 285, "Codice della strada" quindi, per garantire la sicurezza dei pedoni e dei veicoli può essere necessario chiedere anche l'emissione di un'ordinanza di disciplina della circolazione.
In circostanze del tutto eccezionali, giudicate tali dal regolamento comunale, è possibile attivare la procedura d'urgenza d'occupazione di suolo pubblico. Nella domanda occorre motivare l'urgenza.
Per regolarizzare la procedura è necessario comunque:
- ottenere la concessione per l'occupazione suolo pubblico
- pagare la tassa di occupazione (TOSAP).
L'occupazione di suolo pubblico è soggetta al pagamento di un tributo, la Tassa per l'Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP). L’importo del tributo dipende dal tipo di occupazione, dalla superficie occupata, dal tempo di occupazione e da una serie di altri parametri.